Ieri, proprio in occasione della giornata internazionale di promozione alla lettura, ho avuto il piacere di assistere ad un pomeriggio formativo davvero bellissimo con Elisabetta Garilli, che mi ha emozionata davvero tanto.
L’incontro, organizzato da “un Prato di libri”, il festival della lettura per bambini e ragazzi under 18 nella provincia di Prato, aveva lo scopo di presentare il libro La classe è un’orchestra, Percorsi interdisciplinari di educazione musicale per la scuola primaria, edito da Erickson. Ma quello a cui ho assistito non è stata la mera presentazione di un manuale, piuttosto un regalo prezioso di condivisione. Elisabetta Garilli ha condiviso una parte di sé e ha mostrato come è possibile far suonare ogni parte di noi, per poi educare i bambini e le bambine, di cui abbiamo cura, a fare altrettanto.
Provare a raccontare un’esperienza così densa non è facile, anche perché ieri pomeriggio, principalmente, abbiamo suonato, e i suoni si ascoltano. Ma il mio mestiere, da Strega Favolara quale sono, è quello di raccontare, e quindi proverò a rievocare alcune emozioni, riportando le parole dell’incontro con Elisabetta.
Musica come espressione della propria storia
“La Musica è espressione di sè, di vita, di ritmicità. Quando parliamo e ci muoviamo, ciascun di noi produce musica, che è anche il frutto di una memoria musicale che viene dal passato, tramandata da i nostri avi ad oggi. Se il nostro suono è storia, tante sono le storie musicali che possiamo trovare in una classe”.
Spazio vibrazionale
“Ciascuno di noi è onda e vibrazione costante, che sentiamo sempre, anche se non la vediamo o non ce ne accorgiamo. Occorre prestare attenzione a questo, in ogni momento, sopratutto quando siamo a contatto con i bambini, abbandonando la fretta e provando ad ascoltare la melodia della classe”.
Musica e Immaginario
“Quando si parla di Musica significa parlare di potere, potere di immaginazione e di ascolto. Ascoltando musica, ciascun di noi può far emergere immagini, parole o stati d’animo, tutti diversi tra loro. Il suono porta immagini e profumi, persino memorie e ricordi. Ognuno ha un suono che lo riporta a casa, all’infanzia. Il suono arriva prima di ogni altra cosa. La musica è vita e appartenenza all’esistenza”.
Tutto Suona
“La musica passa dal fare, dallo scarobocchio, dal saper creare. Basta partire dalle cose semplici: il contenuto di una borsa, il modo di camminare, il suono dei pantaloni, un braccialetto che tintinna, etc. Usare i suoni della quotidiano, diventare parte di un’orchestra vivente, con il valore del suonare insieme”.
Elisabetta Garilli, ieri, ha mostrato come rendere possibile tutto questo, facendoci diventare davvero un’orchestra vivente, guidandoci nel suonare insieme, giocando e divertendoci. Così zip, braccialetti, pantaloni strusciati e chiavi tintinnanti hanno musicato insieme con la sua guida. E lo stesso hanno fatto pennarelli e piedi.
Mi è sembrato di stare davvero dentro uno dei suoi albi illustrati, ascoltavo lei e vedevo Tinotino, il personaggio di un suo albo illustrato. E infatti il segreto di quello che Elisabetta ha mostrato ieri è proprio questo: esiste un legame profondo tra il raccontare storie e la musica. Un legame antico, che appartiene agli esseri umani dalla notte dei tempi. Educare alla musica significa educare alla narrazione e viceversa. Non si può pensare di fare educazione senza musica, che può e deve essere un elemento importante del nostro relazionarsi con i bambini e le bambine, sempre.