In molti casi dopo un momento di lettura animata segue un laboratorio. Questo momento è molto importante ed è altrettanto importante quando si vuole articolare dei percorsi narrativi.
Un  laboratorio narrativo, che prende avvio dopo la lettura di un albo illustrato, non va considerato semplicemente come un  “lavoretto”, ma come un modo per continuare a raccontare e a far raccontare la storia appena letta e renderla propria.
Infatti leggere e giocare con un albo illustrato, e quindi interpretarlo con un laboratorio,  significa coinvolgere i/le bambini/e in un viaggio tra parole e illustrazioni, tra comprensione e conoscenza più profonda della narrazione, grazie a giochi e attività strutturate che seguono il momento di lettura o narrazione iniziale.  Così il laboratorio diventa un momento per educare all’ascolto attento e attivo, per favorire la comprensione e l’interpretazione testuale, per familiarizzare con il linguaggio narrativo/letterario, per creare in libertà, per raccontare attraverso vari metodi.
Ci sono vari modi e metodi per realizzare laboratori narrativi, ecco qui alcuni esempi:
  •  Laboratori di disegno, colore e pittura e collage: sono incentrati sull’utilizzo di carta, matite, pennarelli, tempere, etc. Attraverso la manipolazione dei vari materiali i/le partecipanti possono creare immagini legati al testo, oppure nuove immagini legate alle loro percezioni e fantasia, per ricreare parti della storia ascoltata;
  • Laboratori di collage e bricolage: attraverso l’uso di più materiali (colla, forbici, stoffa, plastica, carta, etc) si possono realizzare creazioni varie a più dimensioni, per dar sfogo alla capacità creativa e di manipolazione del materiale;
  • Laboratori ludici: in questo tipo di laboratori il gioco è il mezzo principale di interazione col testo. I giochi possono essere di vario tipo: simbolici-teatrali, giochi di ruolo oppure giochi con supporti ad hoc (giochi da tavolo, dadi, etc);
  • Laboratori di narrazione: in questo tipo di laboratori si utilizzano varie tecniche e supporti per far narrare ai partecipanti nuove storie a partire da quella condivisa.
  • Laboratori liberi: è sempre auspicabile raccogliere i bisogni spontanei dei discenti che a volte, dopo una narrazione condivisa, manifestano un tipo particolare di bisogno laboratoriale. È quindi auspicabile mettere in conto che possano manifestarsi dei laboratori improvvisati.
  • Laboratori di danza-musico terapia: laboratori che attraverso la danza libera e musica di sottofondo faranno rivivere la storia narrata sul proprio corpo, liberando emozioni ed energie.

Quando si progetta un percorso di narrazione non serve solo  pensare a cosa e come leggere, mettendo in sequenza albi illustrati, libri o testi vari, ma va sopratutto pensato a quale laboratorio fare e come legarlo alla storia, perché possa essere un momento di narrazione condivisa che poi resti a chi ha ascoltato la narrazione.

La parte laboratoriale deve essere un momento di condivisione, di creatività e libertà, vanno saputi dare i giusti input e allo stesso tempo lasciare lo spazio per quello che viene spontaneamente, ed è una delle cose che più amo del mio lavoro, perché le sorprese che riservano questi momenti sono sempre bellissime!!!

N.B: nell’immagine in evidenza la foto di una bambina durante un laboratorio sul colore tattile in seguito alla lettura  dell’albo illustrato “Il libro nero dei Colori” Menena Cottin.