Una sagoma in nero del volto di una donna di profilo, con fiori colorati al posto dei capelli.

Recentemente mi è stato chiesto di pensare a un percorso di narrazione basato sulla figura femminile per riflettere e analizzare le caratteristiche e l’essenza dell’essere donna oggi, al di là degli stereotipi o degli “ismi” di sorta o di tendenza.

Districarsi su questo tema non è semplice, perché si può rischiare di privilegiare un aspetto a scapito di un altro o di urtare alcune sensibilità. Anche in questo caso mi sono affidata a albi illustrati o silent book, oltre che a qualche libro, alla ricerca di storie senza giudizio, ma che sapessero illustrare, visivamente e non solo, le mille sfaccettature di questo tema.

Ecco qui la mia lista divisa per argomenti di riflessione:

Stereotipi di genere

  • Così come sono, Hélène Druvert, Franco Cosimo Panini: una lettura sull’importanza di crescere nella bellezza e nel rispetto delle sfaccettature che la vita propone.  I bambini possono amare i fiori e i colori e  le bambine possono sognare di diventare astronauta o pilota.  Il testo, breve ed efficace, accompagna le coloratissime illustrazioni grafiche e dimostra che non bisogna sentirsi sbagliati se non si è conformi, ma anzi è giusto sentirsi liberi di esprimere se stessi.
  • Colori ribelli  di Antonella Milardi e  Alessandro Coppola, Milena Edizioni. In questo racconto,  vincitore della IV edizione del concorso “Il colore delle donne” di Ananke Lab, i  colori rosa e celeste, stanchi della vita noiosa a cui li condanna l’umana e arbitraria distinzione di genere, decidono di scambiarsi i ruoli: tutto ciò che è colorato di celeste diventa rosa e viceversa. Gli adulti, a differenza dei bambini, sono molto turbati dall’improvviso cambiamento. Si mobilitano tutti i Capi di Stato, le Forze Armate e gli specialisti di ogni settore scientifico e paranormale.
  • La dichiarazione dei diritti delle femmine e dei maschi di di Élisabeth Brami, illustrazioni di Estelle Billon-Spagnol, Lo stampatello. Le bambine, come i bambini, hanno il diritto di essere scarmigliate, scorticate, sbrindellate, agitate e scegliere il lavoro che preferiscono. Il diritto di essere brave in matematica, di non essere per forza delle principesse. In una società in cui il mercato propone rigidi modelli di genere e in cui per ogni gioco e ogni abito c’è una versione maschile e una femminile, è bene ricordare che si può essere maschi e femmine in mille modi. Tutti da rispettare.
  • La principessa Attacco di Delphine Chedru, Franco Cosimo Panini. in questo albo illustrato e libro gioco troviamo una principessa vestita con un’armatura e una spada, decisa a liberare il suo amato, il famoso Cavaliere Coraggio, rimasto prigioniero dal ciclope dall’occhio verde. Per ritrovarlo dovrà attraversare terre e mari e superare molte prove: muri infrangibili, mari agitati, battaglie e labirinti… I giochi si susseguono in due ambientazioni molto diverse, quella ottomana e quella vichinga in un trionfo di colori e fantasia. Della stessa casa editrice e autrice anche Il cavaliere Coraggio.
  • Cosa fanno le bambine? di Nikolaus Heidelbach, Donzelli editore. Divise in un originalissimo alfabeto, le bambine protagoniste di questo albo illustrato sono raffigurate nelle loro istintive attività infantili ed hanno tutte le idee chiare. Qualcuna aspira a diventare papa, qualcun’altra, previdente, si arma di fionde, coltelli e accette per guardare la tv.  Esplorano a fondo il loro piccolo mondo fatto di cassettiere, divani, tappeti, armadi, letti, librerie, e mettono a frutto qualsiasi cosa capiti a tiro – scatole di cartone, piante, asciugacapelli, coltelli, cuscini, peluche, pettini, martelli, e tanti tanti animali, veri o immaginari per vivere le proprie avventure quotidiane.

Il punto di vista delle donne e le loro storie nel mondo

  • LEI, Vivian Maier , di  Cinzia Ghigliano,  Orecchio Acerbo: la straordinarietà del quotidiano, illustrato superbamente, che ripropone il punto di vista  di Vivian Maier e la sua storia di tata e fotografa.
  • L’erba magica di Tu Youyou: la scienziata che sconfisse la malaria di Xu Lu e Alice Coppini, Editoriale Scienza: nella Cina degli anni trenta una bambina incontra un vecchio esperto di erbe selvatiche e scopre l’affascinante mondo della medicina tradizionale. Quella bambina è Tu Youyou, e da grande diventerà la prima donna cinese a ricevere il premio Nobel per la medicina, per aver scoperto una cura contro la malaria, salvando così la vita di milioni di persone.   Un albo illustrato davvero speciale,  nato dall’incontro di due culture.
  • S’alza il vento, di Anna Paoloni, Logos Edizioni: un silent book  che con pastelli, delicati e al contempo intensi, ci mostra una donna figurata, che rappresenta una identificazione tra le vicende del nostro mondo interiore e l’alternarsi delle stagioni e ci offre un toccante racconto per immagini per celebrare la ciclicità e la resilienza della vita.
  • Le mille e una donna, fiabe di tutto il mondo   di Angela Carter, Donzelli editore. In questo libro troviamo una raccolta di fiabe che hanno in comune una cosa sola: ruotano tutte attorno a una protagonista femminile; sia essa sveglia, audace, buona, sciocca, crudele, sinistra, o terribilmente sfortunata, è comunque sempre al centro della scena, a grandezza naturale – a volte anche più grande.
  • Il filo della speranza di Guia Risari, Settenove. Vita, un’anziana signora siciliana, decide di lasciare una testimonianza alla nipote Nina. Scrive perciò pagine di ricordi, in cui parla della sua gioventù, del matrimonio, dei tempi in cui ricamava e lottava per opporsi allo sfruttamento.  Ispirato a una storia vera, il romanzo racconta la grande mobilitazione femminile del ‘68 a Santa Caterina Villarmosa, un piccolo paese della Sicilia, dove le ricamatrici si opposero agli intermediari che le sottopagavano. La protesta delle donne portò all’approvazione, nel 1973, di una legge a tutela del lavoro a domicilio.
  • SOGNO DI UNA NOTTE… di Giulia Pintus, Logos Edizioni. Esplorando il concetto di sogno in tutte le sue accezioni, dalla dimensione onirica a quella del desiderio, Giulia Pintus colora di blu il suo immaginario popolato da buffi personaggi, in molti casi donne, rappresentando la loro dimensione più intima e velata di malinconia. Soltanto alcune piccole stelle illuminano le illustrazioni dai toni scuri, dando un filo conduttore al libro e fornendo un contrappunto grafico al tema del sogno sviluppato nei brevi testi evocativi. Le parole bianche, stampate su un fondo scuro come la notte, affiancano le immagini dando al lettore l’impressione di chiudere gli occhi ogni volta che gira pagina, per poi riaprirli e passare al sogno successivo.

Storie che trattano il tema violenza

  • L’ANIMA DI TIAN di Elena Bellei e Anna Paolini, Logosedizioni. Questo albo è dedicato alle bambine e al loro corpo sacro come un tempio. Con parole toccanti ed evocative, la scrittrice e giornalista Elena Bellei racconta la storia di Tian, che, per non sentire più niente, getta l’anima in fondo al mare. Al testo si affiancano le splendide tavole di Anna Paolini, creando una narrazione delicata e suggestiva su un tema drammatico e importante, di cui ancora si parla troppo poco, quello della prostituzione minorile e del turismo sessuale.
  • Barba-Blu di Chiara Carrer, Donzelli editore. Una delle fiabe più evocative rivive grazie ai tratti evocativi e diretti della illustratrice e autrice. Una storia raccontata per fasce di tempo, una storia che potrebbe essere quella di ogni donna. Quasi un horror dai toni blu, che ci racconta qualcosa che non vorremmo conoscere, ma che dobbiamo sapere.
  • La bambina e il lupo, sempre  di Chiara Carrer, Topipittori. Merita attenzione un’altra fiaba iconica, ovvero Cappucceto Rosso rappresentata nel suo significato più profondo e terribile, che in molte versioni è andato perduto.
  • Fiabe in rosso  di  Lorenzo Naia e Roberta Rossetti, VerbaVolant. Anche in questo caso troviamo una raccolta di fiabe con protagoniste femminili in cui la trama evolve in maniera diversa da quella che abbiamo ascoltato tante volte. Non solo perché la continua rielaborazione definisce la vera struttura dei testi che attingono dalla tradizione orale, ma soprattutto per ricordare a ogni bambina e a ogni bambino che il finale della propria storia, il finale della propria vita, non deve essere scontato, non deve essere uno solo, non deve essere – soprattutto – già deciso da qualcun altro.

La forza di tutte queste storie è davvero potente. Ad esse è legata una  speranza, ovvero che possa esistere un mondo  in cui le donne, di qualsiasi età, non  siano  mai più guardate  solo come corpi, ruoli, merce, etc. Affinché possano vivere pienamente la propria vita, scegliendo il modo migliore di essere se stesse, senza costrizioni, pregiudizi o abusi e violenze.

N.B.: nell’immagine in evidenza una illustrazione di Brooke Fischer