In questo ultimo anno ho avuto il piacere di realizzare un percorso di “danza-terapia” presso una scuola dell’infanzia. Ho scritto danza terapia tra le virgolette perché, a mio dire, il percorso realizzato non era solo questo, seppur partiva dall’esigenza di educare i bambini e le bambine coinvolte al movimento in musica e allo scoprire e gestire le emozioni tramite questo.

Dovendo comunque svolgere una simile attività, ho deciso di articolare gli incontri in danze legate agli elementi: danza dell’acqua, danza del mare, danza del vento, danza dei fiori e danza degli alberi. Mi sono basata su alcune tecniche e discipline che pratico da un po’ di tempo: la disciplina dei 5 ritmi e lo yoga della danza o shakti dance.

La prima tecnica si basa sul fatto che il movimento in musica è come medicina capace di curare e di guidare le emozioni di chi la pratica. La danza si basa su musiche che ricreano stadi emozionali dell’essere che sono i seguenti: Fluire, Staccato, Caos, Lirico, Quiete. Questi stadi si articolano in un’onda sonora, che si sviluppa appunto attraverso su 5 tipi di ritmo e musica. Questa disciplina non prevede movimenti o passi specifici; si basa, infatti, sul concetto di danza libera, non strutturata, per poter far esprimere liberamente il corpo a seconda degli input musicali.

La seconda, invece, è un metodo che combina la danza allo yoga e nasce da una fusione armoniosa dell’arte espressiva della danza e la saggezza spirituale del Kundalini Yoga per espandere la consapevolezza e sviluppare la fluidità e la creatività del movimento libero e intuitivo.

Unendo questi due metodi e adattandoli perché potessero essere fruibili dai bambini e dalle bambine coinvolti nel percorso, ho lavorato su suoni e musiche perché potessero essere conosciuti, identificati e potessero muoversi liberamente in essi. Agli incontri, inoltre, è stato abbinato un elemento tematico basato sulla natura e i suoi elementi, per interpretare, grazie al movimento e alla musica, stati emotivi e costruire allo stesso tempo storie simboliche in movimento.

Tuttavia l’intero percorso non sarebbe potuto essere possibile senza l’ausilio dell’arte della narrazione. Per introdurre ogni singolo incontro, infatti, ho ritagliato un momento introduttivo meta-narrativo basato su storie che potevano essere veicolate con immagini, albi illustrati o filmati. A seguito della prima parte si chiedeva ai bambini e alle bambine partecipanti di interpretare un ruolo e trasformarsi in un personaggio che avrebbero potuto mettere in scena attraverso movimenti guidati e liberi allo stesso tempo.

La danza sull’acqua è stata introdotta da varie immagini e illustrazioni che facevano vedere le forme dell’acqua: una goccia di pioggia, la pioggia, un fiume placido, un lago, un mare in tempesta, ghiaccio e di nuovo acqua placida. Ai bambini e bambine è stata data una goccia di carta, appositamente preparata in varie misure e con graduazione di colori diversi, richiamanti i vari colori dell’acqua. Tramite l’utilizzo del gioco simbolico si è chiesto ai partecipanti di provare a pensare di essere una goccia d’acqua e di muoversi come essa, trasformandosi a seconda delle musiche di sottofondo, in pioggia, fiume, mare, etc. Ad ogni stadio dell’acqua corrispondeva un ritmo e una emozione. Alla fine di ogni incontro, dopo un momento di rilassamento, si chiedeva ai bambini di raccontare cosa avevano fatto e sentito.

L’incontro sul mare è stato sequenziale a quello sull’acqua ed è stato introdotto dal silent book di Suzy Lee, L’onda, edito da Corraini. Questo albo racconta l’incontro di una bambina con il mare e le sue esperienze sulla spiaggia. Dopo la fase di narrazione ai bambini e bambine è stato dato un pesciolino di carta, anche in questo caso di varie forme e colori; su vari temi e ritmi musicali si è chiesto di interpretare il gioco simbolico dei pesciolini. Muovendosi in un mare immaginario, con l’aiuto di stoffe colorate, hanno incontrato più personaggi: balene, sirene, etc. Nuotando in varie forme del mare, hanno affrontato la tempesta e poi sono approdati sulla riva, trasformandosi in conchiglie, che sono state date loro in mano, hanno potuto rilassarsi cullati dal suono delle onde.

Nel terzo incontro è stato introdotto l’elemento del vento, in una forma narrativa a voce e con l’ausilio di vari strumenti: piume, aquilone, girandola, etc. Così i partecipanti, trasformati in uccellini, dopo aver apposto una piuma sulla maglietta, hanno danzato trasportati dal vento, prima dolcemente e poi in modo più energico quando il vento diventava più forte, per poi tornare a posarsi sui rami.

Nel quarto e quinto incontro è stato introdotto l’elemento della terra, ma anche del fuoco. Nel quarto incontro i bambini e le bambine hanno danzato come se fossero stati dei fiori, dopo aver visto un video rappresentante lo sviluppo dei fiori, da seme a piantine, riscaldate dal sole e e mosse dal vento. A ciascun partecipante è stato dato un seme ed è quindi iniziata una danza seguendo questo percorso di crescita, in modo simbolico. Nel quinto incontro, dopo la lettura del libro gioco, L’albero magico, di Christie Matheson, edizioni Gribaudo, i bambini e le bambini, tenendo in mano foglie, hanno potuto sperimentare il mutare delle cose, attraverso il mutare delle stagioni. Il gioco simbolico, strutturato sempre in danza è stato supportato da elementi naturali: foglie verdi, frutti, fiori, foglie del colore autunnale.

La parte del gioco simbolico e della narrazione è stata molto apprezzata e ha potuto veicolare la danza come un mezzo per esprimere e giocare a ritmo di musica. Questo esperimento di movimento libero in musica e storie unite insieme, mi ha permesso di danzare assieme a piccoli e piccole anime bellissime. Ognuna ha espresso liberamente se stessa, grazie alla forza delle storie e alla potenza dell’espressione emozionale del corpo

N.B: nell’immagine in evidenza un dipinto di Edward Henry Potthast, Ring Around the Rosie.