Fiori di città

In questo periodo la natura intorno a noi si risveglia e tutto si colora. I fiori abbelliscono i prati e le aiuole, i giardini e i balconi, ma anche i cigli delle strade o le crepe dell’asfalto. Crescono silenziosamente, a volte spontaneamente, a volte dietro le cura amore si mani umane.

Ci sono tre albi illustrati che ci parlano della bellezza di tutto ciò. del potere che hanno i fiori, e con essi le piante, gli alberi, etc,  di rendere più belli i luoghi in cui viviamo. Sono tutti e tre dei silent book, ovvero libri senza parole.

Nel mio giardino il mondo di Irene Penazzi, edito da TerrediMezzo

Questo silent book del 2019 ci racconta, solo con le illustrazioni, le vicende di due bambine e di un bambino, che si prendono cura di un giardino nelle diverse stagioni. Sistemano il disordine, costruiscono una tenda, piantano e innaffiano, mangiano ciliegie e riparano casette per uccelli, leggono sotto la tenda quando piove, raccolgono rametti e foglie secche per fare corone o accendere il fuoco. Infine aspettano che passi l’inverno osservando il pupazzo di neve dalla finestra della propria casa. In modo semplice e dolce. Questo albo ci parla della pace che regna di un giardino curato con amore e del passare del tempo attraverso la ciclicità delle stagioni.

La Serra di Giovanni Colaneri, Carthusia

In una città piena di fumo, in una giornata tutta grigia solo una bambina è colorata. Un passero che vede dalla finestra, anch’esso colorato, attira ala sua attenzione, prima posandosi sul sellino della sua bicicletta, poi volando,  guida la protagonista di questa storia in un luogo fantastico: una serra incredibile, in cui trovare tanti nuovi amici. Le montagne dove si trova la serra sono colorate, ma coloratissime sono le piante e gli animali che la abitano e che curano fiori e arbusti di ogni tipo. La bambina e i suoi nuovi amici, dopo un meeting, decidono di portare fuori piante, alberi e fiori e inondare la città di colore: strade, palazzi, tutto cambia. E se fosse stato solo un sogno? Ma i sogni sono desideri che a volte si avverano…

Fiori in città, di JonArno Lawson  e Sydney Smith, Pulce edizioni

La protagonista di questo albo è una Cappuccetto rossa urbana, una bambina che va a spasso, questa volta, mano nella mano col padre, che è però costantemente a telefono, e che cammina per strade grigie, in una città in cui tutti sono immersi nel loro grigiore. Mentre camina qualcosa di colorato attira la sua attenzione, è un fiore giallo, Tarassaco, che come sappiamo riesce a crescere ovunque, e in questo caso è nella crepa dell’asfalto. La bambina lo coglie e procedendo nella sua passeggiata ne trova altri: nella fessura di un muretto di un sottopasso, in un reticolo di mattonelle, dietro la fermata dell’autobus, etc., fino a racimolare un bel mazzetto. Poi incontra un uccellino morto e decide di lasciargli alcuni fiori, altri li dona a un signore che dorme su una panchina, altri a un cagnolino, altri ancora li mette nei capelli della mamma tornata a casa. Ed è la casa il luogo più magico, il posto più colorato, dove ci sono i suoi fratelli ad aspettarla nel loro giardino, coloratissimo. Piccole attenzioni di un cuore dolce, che solo una bambina può avere in un crescendo narrativo, dove al grigio iniziale, rotto solo dal rosso della maglia a cappuccio della bambina, si susseguono piano piano i colori dei fiori, del vestito a colori di una signora che legge, e di altri oggetti o case. Questo albo, premio Andersen 2021,  è un’ode all’importanza delle piccole cose, le piccole persone e i piccoli gesti.

Quesi tre silent book non hanno parole, eppure riescono a farci sentire in modo molto forte un messaggio potente: per rendere meno grigio ciò che ci circonda basta un fiore o un gesto. Ci insegnano anche che con la cura costante e amore, tutto si può trasformare.

 

N.B: Nell’immagine in evidenza una foto di Favolara, scattata per strada a dei papaveri cresciuti in una fessura dell’asfalto.