In questa ultima settimana, nei cinema italiani, è stato distribuito Suzume, l’ultimo film d’animazione del regista giapponese Makoto Shinkai. Uscito nelle sale al di fuori dell’Italia già nel 2022, Suzume no tojimari è un Anime davvero superbo, che riesce a raccontare molto bene una pezzo della cultura giapponese, alimentando anche una parte di immaginario fantastico.
Makoto Shinkai ci fa conoscere sia il Giappone reale che quello fantastico grazie ad una animazione e ad una narrazione per immagini davvero bellissima. Molto bella e interessante è anche la colonna sonora del film, composta dalla band Radwimps, insieme al compositore Kazuma Jin’no’uchi e interpretata anche da Toaka.
La protagonista del film è Suzume, una studentessa del liceo, che vive con la zia a Kyūshū, l’isola più a sud-ovest tra quelle principali del Giappone. Un giorno incontra un giovane viaggiatore di nome Souta. Affascinata dal giovane, decide di seguirlo e finisce inavvertitamente con l’aprire una porta, sia letteralmente che in senso metaforico, che la porterà a vivere una avventura straordinaria, tra portali verso L’altrove, ma anche attraverso tutto il Giappone.
Così nell’Anime possiamo vedere il paese del Sol Levante, dalla parte più sud, fino a quella più a nord, con un susseguirsi di paesaggi, rurali e marittimi, e quelli più caotici e urbani. Infatti la protagonista viaggia da Kyushu a Ehime sull’isola di Shikoku, fino a Kobe e Tokyo, e poi sull’isola maggiore di Honshu.
Ma, parallelamente, viene rappresentata anche la cultura animista e la tradizione shintoista nipponica: ogni angolo è abitato da presenze divine, e ogni elemento naturale, qualsiasi fenomeno, come i terremoti, sono il prodotto di spiriti e forze arcane.
In questo Anime, poi, sono posti al centro i legami, gli affetti e i sentimenti che muovono i protagonisti. Suzume lascia la propria casa per aiutare il ragazzo di cui si è innamorata. La zia la segue per proteggerla e curarla, tanto lo spazio dato al legame tra lei e la nipote e al loro rapporto. Anche l’amicizia ha il suo peso però. Suzume, infatti, incontra numerosi personaggi femminili che la aiuteranno, le daranno riparo o le insegneranno implicitamente qualcosa. E anche il personaggio che sembra essere il più strano, come Tomoya Serizawa, invece svolge un ruolo di aiuto e supporto. Molto importanti, poi, sono i ricordi e il legame verso la madre defunta, fulcro di tutta la vicenda, attraverso un paradosso temporale.
La forza dei legami, dall’augurare ai propri cari una buona giornata e dal ringraziare per ogni pasto è ciò che da speranza a un popolo, che nonostante l’evoluzione, la tecnica, le strategie dell’ingegno, vive in un paese segnato da continui terremoti e cataclismi. Il senso di precarietà è però affrontato grazie all’amore, che può far superare ogni cosa.